Antonino, Orsola, Augusto. Padre, madre, figlio. Tre pittori legati tra loro dal più intimo dei legami di parentela ma dai modi pittorici segnati, oltre che da necessarie reciproche influenze, da percorsi artistici del tutto autonomi.
La preparazione classica, i modi accademici, l’inclinazione verso i soggetti storici che pervadono tutta l’opera di Antonino; la poesia e il gusto per la veduta che caratterizzano il percorso di Orsola, donna coraggiosa e controcorrente nell’impegno artistico all’interno di una società e di un ambito professionale del tutto maschilista; l’estro, la maestria ritrattistica, gli echi del verismo e dell’impressione ma anche l’estrema riservatezza del loro figlio Augusto.

Molto attivi al loro tempo soprattutto a Napoli, ma anche a Vicenza e a Roma, sono oggi per lo più dimenticati. Si ritiene tuttavia che il loro percorso artistico ed esistenziale, una vita per molti aspetti avventurosa - un matrimonio osteggiato nello scenario di un’Italia preunitaria ancora divisa, la tragica perdita di un figlio esploratore - Giovanni fratello di Augusto - trucidato in Africa insieme all’intera spedizione scientifica del conte Porro, il mecenatismo della famiglia del genero, ingegnere e costruttore di alcune delle grandi opere del tempo (il Palazzo di Giustizia a Roma, le Terme di Agnano a Napoli...), siano motivi validi e sufficienti per una riscoperta e una nuova valorizzazione.

           
     

 

Scopo di questo sito è la riscoperta e la valorizzazione, attraverso la catalogazione delle opere, dei tre pittori, attivi a Napoli per oltre un secolo, dal 1830 al 1930.

I visitatori che abbiano notizie o siano in possesso di opere dei tre Licata sono invitati a mettersi in contatto con il curatore del catalogo per arricchirlo di ulteriori notizie e immagini.